2015-02-11 14:30:00

Prot. n. MIUR AOO USPPV R.U.322  del 12 febbraio 2015

Alla c.a.
 Signor Sindaco del Comune di Pavia
 dott. Giuseppe De Paoli


All’Assessore all’Istruzione
dott.ssa  Ilaria Cristiani
ilaria.cristiani@comune.pv.it

Alle OO. SS.  – Scuola

Oggetto:     gestione iscrizioni sc. Infanzia comune di Pavia

Le SS.LL. sono invitate a partecipare ad un incontro che si terrà presso UST di Pavia, via Taramelli 2, alle ore 10.00  di giovedì 19 febbraio per esaminare quanto in oggetto .

Si ringrazia per l’attenzione e si coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.

 

Il dirigente
Tiziano Secchi
Firma autografa ai sensi del D.lgs 39/1993 art.3 c.2


 

dalla Provincia Pavese leggi


IL PROBLEMA DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA

Le  scriventi OO.SS. con riguardo alla gestione da parte del Comune di Pavia del problema delle iscrizioni alla scuola dell’infanzia statale e comunale, non possono esimersi dall’osservare quanto segue:

 

  1. La criticità del Comune relativamente al massiccio numero di pensionamenti di docenti di scuola dell’infanzia era  nota già da tempo e non rappresenta quindi una giustificazione per la mancanza di informazione agli utenti e di coinvolgimento dei soggetti interessati
  2. Inoltre il Comune può scegliere dove operare assunzioni, pur rispettando il limite imposto della normativa, potrebbe quindi potenziare il settore dell’infanzia e aspettare ad assumere in altri settori, in cui le assunzioni fossero ad esempio meno urgenti, anche perché ad avviso delle scriventi OO.SS. la Scuola merita una particolare attenzione, dato che è in gioco la formazione dei giovani e quindi il nostro futuro come Paese
  3. Inspiegabilmente  il  Comune di Pavia ha convocato soltanto le quattro Dirigenti Scolastiche degli IC di Pavia , senza tenere in alcun conto, almeno per quanto riguarda le scuole statali dell’indispensabile ruolo di coordinamento rappresentato dall’Ufficio Scolastico Territoriale, che è e rimane l’istanza provinciale di riferimento per la distribuzione dell’organico di ciascuna istituzione scolastica, organico che è legato strettamente al numero degli alunni iscritti
  4. L’ultima circolare relativa alle iscrizioni, per  quanto riguarda le scuole dell’infanzia statali, prevede espressamente che l’iscrizione vada fatta presso il singolo istituto comprensivo prescelto dal genitore e non tramite il Comune, mettendo in luce l’importanza per le famiglie di questo primo contatto con la scuola al fine di valutare il Piano dell’Offerta Formativa che viene proposto
  5. La gestione totalmente avocata a sé dal Comune,  prima di tutto ostacola fortemente la libertà di scelta delle famiglie : al Comune si presenta la domanda, il Comune predispone la graduatoria e ancora il Comune provvede alla destinazione del singolo alunno, imponendo tra l’altro nella piattaforma di iscrizione di indicare fino a due scuole comunali e fino a due scuole statali
  6. La gestione così prospettata, oltre ad impedire di fatto la libera scelta delle famiglie che possono avere le più varie ragioni per prediligere una scuola rispetto ad un’altra, rischia di svilire il ruolo della scuola dell’infanzia, che da primo momento educativo di fondamentale importanza nella vita del bambino, viene ridotto a “ parcheggio “ “ assistenza “ in una scuola qualunque purché ci sia posto
  7. Tale svilimento potrebbe indurre l’utente a pensare che non esistano profonde differenze metodologiche e didattiche tra Scuole Comunali e Scuole Statali, inoltre rischia di sganciare il primo approccio alla scuola dal resto del percorso formativo: se il bambino viene destinato dal Comune in una scuola dell’infanzia che non afferisce all’Istituto comprensivo in cui frequenterà la scuola primaria,  a che cosa servono tutti i percorsi trasversali e i progetti di continuità formativa messi in atto nelle scuole statali?
  8. Non è stato a nostro avviso tenuto in sufficiente conto il problema dei Comuni limitrofi, che pure sono compresi all’interno degli Istituti Comprensivi e che quindi hanno pieno diritto di frequentare le scuole dell’infanzia statali, per i quali si profila una pesante penalizzazione per il fatto di non essere residenti nel comune di Pavia
  9. Al di là delle mere rassicurazioni, il non accettare le iscrizioni dei bambini di tre anni alla scuola Malcovati e alla scuola Muzio, appare in modo evidente come un percorso di definitivo smantellamento delle due scuole : l’anno prossimo infatti senza le iscrizioni dei tre anni e con l’uscita dei cinque anni, rimarrebbero nella scuola solo i bambini di quattro anni, fatto che renderebbe non più giustificabile il tenere aperto un intero edificio per una sola sezione
  10. Il Comune non ha affrontato il problema della diversità degli orari di funzionamento tra le scuole dell’infanzia comunali e le scuole dell’infanzia statali, così come non ha chiarito come intende gestire il problema delle eventuali richieste di anticipo e prolungamento dell’orario da parte delle famiglie che, trovandosi destinate d’ufficio ad una scuola statale, non ritrovassero nelle stesse orari per loro funzionali, tenendo presente che per la scuola statale esiste tuttora il tetto di 1700 ore annue di funzionamento, fatto che il Comune pare non avere tenuto in alcun conto
  11. Appare assolutamente inspiegabile, e non rispettoso delle normative vigenti, indirizzare gli alunni anticipatari alle scuole statali, senza tenere in alcun conto e soprattutto senza avere verificato se nelle stesse sussistano realmente le condizioni per l’accoglienza dei bambini al di sotto dei tre anni: eppure il depauperamento dei Collaboratori Scolastici e la diminuzione delle ore messe a disposizione da Manuntecoop con la criticità dell’assistenza igienica agli alunni dovrebbe essere un fatto ben noto all’Assessore Cristiani,  che l’anno scorso era stata tra le più attive promotrici delle manifestazioni dei genitori che protestavano proprio per le difficoltà delle scuole statali a far fronte alle esigenze degli alunni soprattutto nelle scuole dell’infanzia
  12. Risulta altresì contradditorio che alle scuole statali vengano poi prioritariamente indirizzati gli alunni nati nel 2010 -2011 con un evidente buco generazionale : anticipatari e alunni più grandi, cosa che renderebbe tra l’altro estremamente complessa la formazione delle sezioni, che dovrebbero contenere di fatto bambini di due anni e mezzo e bambini di cinque anni.
  13. Per quanto attiene il paventato coordinamento da parte del Comune di tutte le scuole comunali e statali, pur trovando condivisibile ogni azione formativa volta al miglioramento del servizio, riteniamo di dover dire in modo chiaro che le nostre scuole statali sono luoghi di eccellenza, dove la ricerca pedagogica è continua e dove il progetto didattico si svolge in stretto e costante rapporto con la scuola primaria e la scuola secondaria di I grado afferenti allo stesso istituto comprensivo e dove il contatto con il territorio è considerato di fondamentale importanza.
  14. Da ultimo non possiamo non sottolineare una certa confusione nella gestione del Comune per  cercare strade per statalizzare le scuole comunali: probabilmente se si fossero consultati i soggetti preposti ( Ufficio Scolastico Provinciale e Organizzazioni Sindacali di categoria ) il percorso sarebbe stato più corretto e lineare, tenendo conto del fatto che una eventuale statalizzazione influirebbe sull’organico del personale statale e che  la circolare sulle iscrizioni e l’attribuzione degli organici devono essere oggetto di informativa sindacale.

CISL Scuola e Formazione di Pavia  - Stefano GRANATA

FLC/CGIL-Scuola di Pavia  - Silvio TORRE                                      

        [copia della presente è stata inviata a tutte le istituzioni scolastiche]

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